Quest’anno la Mayday di Milano ha esondato come un fiume in piena. E’
diventata, per la prima volta nei suoi nove anni di età, una vera festa di
popolo. Non c’è altro modo per raccontarla: la Mayday è il primo maggio
dell’Italia del secondo millennio.
E’ un’arca di Noè che contiene il corpo vivo del lavoro precario. Porta in
strada decine e decine di migliaia di persone giovani e incazzate. Ne fa
esplodere la rabbia e la gioia, e copre, per una volta, la faccia oscura di
una metropoli triste, votata solo al profitto. E’ un giorno potente, di
festa, che raccoglie un impegno continuo e costante sviluppato durante un
intero anno di cospirazione e agitazione, analisi e lotte.