Il 3 aprile scorso Anna Adamolo e tutti i suoi amici hanno avviato una campagna per contrastare un nuovo virus dell’informazione che si sta diffondendo negli ultimi tempi. Esso è stato denominato “TG Neutral information 1.0” (d’ora in poi NI). Tutte le informazioni per scoprirlo e neutralizzarlo si possono trovare sul sito:
NI ha origini antiche (risale infatti alla nascita dei mass media), e non se ne può certo attribuire l’intera responsabilità al giornale Top Girl, che ha solo contribuito a diffonderlo, chiedendo un’intervista al Ministro Onda della Pubblica Istruzione e Ricerca Anna Adamolo dopo aver pubblicato, nel mese precedente, un’inchiesta sui giovani neo-nazisti di Forza Nuova. NI è in effetti molto subdolo, e l’infettato non si rende neppure conto di essere malato, anzi è convinto di esercitare un ruolo sociale positivo, diffondendo una mitica sostanza chiamata “informazione neutra e corretta”. NI installa infatti nel soggetto che aggredisce la pericolosissima convinzione che la cosa chiamata “informazione” abbia un’esistenza autonoma, svincolata da chi la produce e da chi ne fruisce, e che esistano modalità ottimali di produrre e consumare questa mitica sostanza in modo che essa non danneggi né l’emittente, né il destinatario, né gli eventuali soggetti dell’informazione stessa.
Il caso di portatori sani è raro, ma non del tutto infrequente. Ora è possibile che anche la direzione e la redazione di Top Girl siano portatori sani del virus NI, e che abbiano solo pensato di offrire alle loro lettrici un quadro imparziale di alcune “tendenze giovanili” esistenti nella nostra società: destra e sinistra, xenofobi e tolleranti, straight e hippy. È una sciocchezza, ma può darsi che sia stata concepita e coltivata in buona fede. Però, anche se così fosse, l’effetto sul pubblico sarebbe ugualmente catastrofico.
Anna Adamolo ha ritenuto di non dover essere complice di questa operazione, e si è quindi sottratta all’intervista. Perché, se l’avesse rilasciata, molti lettori avrebbero avuto l’impressione che un gruppetto che semina violenza, razzismo, intolleranza e sessismo fra i giovani (per fortuna in misura limitata) come Forza Nuova, fosse sullo stesso piano degli studenti, precari, insegnanti e ricercatori che si riconoscono nelle azioni e nelle iniziative del Ministro Onda, anzi che sono promotori in prima persona di quelle azioni e di quelle iniziative perché ognuno di loro è Anna Adamolo.
La ricerca di una falsa oggettività, che non sa distinguere fra i diversi effetti sociali delle azioni e delle intenzioni, va spesso sotto il nome di “giornalismo di costume”. Ma l’incapacità di comprendere gli effetti sociali della comunicazione, l’illusione dell’oggettività, è proprio uno dei sintomi più chiari dell’azione del virus NI. Anna Adamolo, sottraendosi dunque a un equivoco episodio di “giornalismo di costume”, intende proprio contribuire ad arginare il diffondersi di NI.