Skip to content

Anna Adamolo

Dall’Onda Anomala nasce Anna Adamolo

  • Mi presento
  • Scarica i materiali
  • Essere Anna Adamolo
  • Il libro
  • Rassegna stampa

Month: April 2009

Speciale copertina di Chi per Anna. Storia di un amore inarrestabile, un’onda che non si può fermare

Posted on April 30, 2009 - December 12, 2022 by annaadamolo

Domanda. Anna Adamolo, San Precario, il vostro amore sta facendo parlare tutta l’Italia. Ma per tutti coloro che non vi conoscono, qual’è la vostra storia personale? Chi siete?
Anna Adamolo. «Io sono il ministro onda dell’istruzione. Sono “Noi la crisi non la paghiamo”, sono le studentesse e gli studenti, le precarie e i precari, le maestre e i maestri, le insegnanti e gli insegnanti, le bambine e i bambini, le mamme e i papà che a centinaia di migliaia hanno inondato in questi mesi le piazze per protestare contro i tagli e le riforme di scuola e università decise dal mio predecessore, l’ex ministro Maria Stella Gelmini. Adesso la politica la facciamo noi. La mia cerimonia di insediamento è stata accompagnare il 14 novembre 2008 l’Onda a Roma per il corteo nazionale, e da allora non ci siamo mai fermati».
San Precario. «Beh io sono, nelle leggende e non solo, santo patrono di sfrattati, poveri, sottooccupati, sfruttati, ricattati, Co.Co.Co, assunti non in regola e dipendenti a termine. Invocato contro liberismo, caporalato, infortunio senza copertura, cooperative e mobbing, vengo festeggiato di norma il 29 febbraio, anche se la mia processione vera e propria è il Primo Maggio, e si chiama EuroMayDay».
D. Appunto, San Precario è un santo eppure ha una storia d’amore, per giunta con un ministro: come sapete, la cosa sta destando grande scalpore. Ma come è nato l’amore tra di voi? Cosa c’entra la titolare del dicastero dell’istruzione con il patrono dei precari?
Anna Adamolo. «Tutto è nato da una mia invocazione. Da studentessa ho scoperto quanto frequentemente siamo sfruttati e condannati a forme insostenibili di precariato fin dalla scuola: lavori malretribuiti, poco sicuri e  insostenibilmente precari per mantenersi agli studi. All’università poi tra stage, tirocinii e varie finisco per compiere lavoro cognitivo e materiale a tutti gli effetti, eppure ancora una volta assolutamente gratis: vengo forse ripagata con forme di reddito indiretto, più alloggi, spazi e cultura libera? No, e anzi dai miei precedessori il mondo della formazione è stato costantemente falcidiato da tagli e dequalificazioni. Lo scenario era desolante: non mi restava che votarmi a un santo per risolvere velocemente la situazione, e quale è migliore in questo caso di San Precario per vegliare sul mondo della formazione?».
San Precario. «Innanzitutto vorrei sottolineare che io sono un santo particolare, non certo di quelli morti e sepolti da affreschi nelle cattedrali: quanti santi infatti vengono come me ritratti nelle iconografie tradizionali mentre friggono patatine in un fast food?  Inoltre io sono il patrono di tutti quelli che come me sono stati investiti dalla continua precarizzazione del lavoro, attraverso leggi che hanno praticamente istituzionalizzato l’incertezza e l’incapacità di pensare a costruirsi un futuro: una situazione che scontiamo ancora di più in tempi di crisi. E gli studenti sono forse esclusi da questa categoria di persone? Sicuramente no. Anzi, le varie riforme e il processo di Bologna puntano a intensificare da un lato la dequalificazione dei saperi e dell’istruzione pubblica, e dall’altra il sistematico sfruttamento del lavoro cognitivo e materiale: tutto quello che serve insomma per trasformare questi ragazzi nei precari perfetti, rassegnati e obbedienti. Io e Anna di fronte a questo non ci arrendiamo e vogliamo portare avanti le istanze di tutti e tutte,  a maggior ragione durante questa crisi: per questo io e il ministro dell’istruzione dell’Onda ci siamo innamorati».
D. Tutti temevano questa relazione, per questo motivo è stata osteggiata da più parti. Prima d’ora nessuno ha potuto vedervi insieme, quando succederà?

Anna Adamolo e San Precario. «Nessun segreto, in realtà tutti ne parlano e tutti lo sanno: quel giorno sarà il  Primo Maggio. Invitiamo quindi tutti i precari, i cognitari e gli studenti alla Euro MayDay in Porta Tiinese, alle ore 15 per rivendicare insieme reddito e diritti. Perchè noi la crisi non la paghiamo, ma la creiamo e la sovvertiamo!».

Posted in Essere Anna Adamolo

Un nuovo (vecchio?) Virus dell’informazione

Posted on April 15, 2009 - December 12, 2022 by annaadamolo

Il 3 aprile scorso Anna Adamolo e tutti i suoi amici hanno avviato una campagna per contrastare un nuovo virus dell’informazione che si sta diffondendo negli ultimi tempi. Esso è stato denominato “TG Neutral information 1.0” (d’ora in poi NI). Tutte le informazioni per scoprirlo e neutralizzarlo si possono trovare sul sito:

virusNI ha origini antiche (risale infatti alla nascita dei mass media), e non se ne può certo attribuire l’intera responsabilità al giornale Top Girl, che ha solo contribuito a diffonderlo, chiedendo un’intervista al Ministro Onda della Pubblica Istruzione e Ricerca Anna Adamolo dopo aver pubblicato, nel mese precedente, un’inchiesta sui giovani neo-nazisti di Forza Nuova. NI è in effetti molto subdolo, e l’infettato non si rende neppure conto di essere malato, anzi è convinto di esercitare un ruolo sociale positivo, diffondendo una mitica sostanza chiamata “informazione neutra e corretta”. NI installa infatti nel soggetto che aggredisce la pericolosissima convinzione che la cosa chiamata “informazione” abbia un’esistenza autonoma, svincolata da chi la produce e da chi ne fruisce, e che esistano modalità ottimali di produrre e consumare questa mitica sostanza in modo che essa non danneggi né l’emittente, né il destinatario, né gli eventuali soggetti dell’informazione stessa.
Il caso di portatori sani è raro, ma non del tutto infrequente. Ora è possibile che anche la direzione e la redazione di Top Girl siano portatori sani del virus NI, e che abbiano solo pensato di offrire alle loro lettrici un quadro imparziale di alcune “tendenze giovanili” esistenti nella nostra società: destra e sinistra, xenofobi e tolleranti, straight e hippy. È una sciocchezza, ma può darsi che sia stata concepita e coltivata in buona fede. Però, anche se così fosse, l’effetto sul pubblico sarebbe ugualmente catastrofico.

Anna Adamolo ha ritenuto di non dover essere complice di questa operazione, e si è quindi sottratta all’intervista. Perché, se l’avesse rilasciata, molti lettori avrebbero avuto l’impressione che un gruppetto che semina violenza, razzismo, intolleranza e sessismo fra i giovani (per fortuna in misura limitata) come Forza Nuova, fosse sullo stesso piano degli studenti, precari, insegnanti e ricercatori che si riconoscono nelle azioni e nelle iniziative del Ministro Onda, anzi che sono promotori in prima persona di quelle azioni e di quelle iniziative perché ognuno di loro è Anna Adamolo.

La ricerca di una falsa oggettività, che non sa distinguere fra i diversi effetti sociali delle azioni e delle intenzioni, va spesso sotto il nome di “giornalismo di costume”. Ma l’incapacità di comprendere gli effetti sociali della comunicazione, l’illusione dell’oggettività, è proprio uno dei sintomi più chiari dell’azione del virus NI. Anna Adamolo, sottraendosi dunque a un equivoco episodio di  “giornalismo di costume”, intende proprio contribuire ad arginare il diffondersi di NI.

Posted in Essere Anna Adamolo
sono anna adamolo - voci e racconti dall’onda
il libro

DALL'ONDA ANOMALA NASCE ANNA ADAMOLO.

Anna Adamolo è la pluralità del movimento contro la riforma Gelmini, è il rifiuto a giocare con il futuro come se fossimo a una partita di Monopoli, è il grido di un no e la fermezza di tanti sì.

Anna Adamolo è un immaginario non domato e non normalizzato, è la volontà di tenere aperto il molteplice e il possibile contro l’arroganza di un pensiero contabile, è il rifiuto di sanare le difficoltà dell’oggi con le miserie di domani.

ANNA ADAMOLO È “NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO”.

Anna Adamolo sono le studentesse e gli studenti, le precarie e i precari, le maestre e i maestri, le insegnanti e gli insegnanti, le bambine e i bambini, le mamme e i papà che in questi mesi hanno portato nelle piazze d’Italia una protesta mai vista contro i truffatori del presente e del futuro.
Proudly powered by WordPress | Theme: micro, developed by DevriX.